Mutuo con cap

Cosa significa e come funziona

Mutuo con CAP.

Cosa significa. Come funziona. E quando conviene.

Noi di DFCasa ci ritroviamo spesso ad approfondire la materia mutuo non solo perché il panorama opzionale è notevolmente aumentato, ma soprattutto perché il mutuo costituisce nella maggior parte dei casi, l’elemento centrale su cui ruota la decisione di comprare o non comprare casa.

In questo articolo proveremo a fare una sintesi semplificata delle caratteristiche del “mutuo a tasso variabile con CAP”, e dei casi nei quali conviene.

 Cos’è?

La parola cap è un inglesismo e significa letteralmente, a seconda del contesto, tappo o berretto. Un tasso capped rate indica un tasso di interesse che è libero di variare nel tempo, ma non può superare un tetto massimo stabilito.

Quali sono i vantaggi?

  • Flessibilità: paghi di meno se i tassi scendono
  • Protezione: hai un tetto massimo per la rata
  • Tasso iniziale più basso: di solito il tasso iniziale con CAP è inferiore rispetto al fisso

E gli svantaggi?

  • spread più alto: perché la banca rischia di dover assorbire eventuali aumenti dei tassi oltre la soglia stabilita del CAP
  • CAP non illimitato: con aumenti significativi dei tassi potrebbe essere facilmente raggiunto
  • rata variabile: con la variazione della rata nel tempo, la pianificazione finanziaria è un po' più complessa

Quando conviene?

  • se i tassi di mercato sono in rialzo o si prevede un aumento futuro
  • se hai un mutuo di lunga durata (20-30 anni)
  • se la differenza tra fisso e variabile è alta
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